martedì 30 giugno 2009

Se è reale non può essere assurdo.


Diversi anni fa - più di quanti non immaginassi - ero un'assidua lettrice di Dylan Dog. Poi, come tante passioni, anche lui è finito in un angolo della memoria fino a ricomparire oggi, come un vecchio incubo.
Mi avevo sconvolta un particolare di questa storia. Un ragazzo che se ne stava tranquillo nel salotto di casa sua, in un appartamento ad un piano alto di un grattacielo, che viene investito da un pullman impazzito che si schianta sulla sua finestra dopo una corsa delirante che lo ha portato a salire all'ultimo piano di un parcheggio, a scavalcare nella sua folle corsa il parapetto e a finire il suo assurdo volo proprio contro quella dannatissima finestra.
Ho pensato che è assurdo morire per un evento esterno e incalcolabile proprio nel luogo dove ci sentiamo più sicuri: la nostra casa, il nostro rifugio, la nostra tana.
E così ho pensato all'assurdità di quello che è accaduto stanotte a Viareggio. E non è una causa naturale, un terremoto, un maremoto, una forza incontrollabile della natura. NO! è successo un incidente al di la della strada e tu che te ne stai tranquillo nella tua casa, con la tua famiglia, con i tuoi amici, o solo davanti al computer o con un buon libro, vieni spazzato via. E chi se ne frega delle responsabilità. Loro stavano a casa, nel luogo più rassicurante che c'è, e li è entrato l'orrore.
Non hanno accettato il rischio di un viaggio in aereo, non hanno preso quel maledettissimo treno. Erano semplicemente nella loro casa, credevano di essere al sicuro, si illudevano che i loro bambini avrebbero passato una notte serena nei loro lettini.
Tutto questo è fuori da ogni logica: è assurdo!


martedì 16 giugno 2009

Stanchezza.......


Bakù 1957

La tristezza sulle mie spalle

è una camicia di tela da vela

lavata all'acqua di mare

con una spazzola di ferro

sul ponte spazzato dal vento.

E in questo villaggio del sud, senza sosta né tregua,

il sole rosseggia e si gonfia di miele

sulle fanciulle e dentro le albicocche.


Nazim Hikmet

E' il mio modo di chiedere perdono per la prolungata assenza.

mercoledì 10 giugno 2009

Saturno contro


Avevo visto questo film al cinema quando è uscito, forse un paio di anni fa, probabilmente qualcuno in più, non mi ricordo. Stasera ho fatto un po' di zapping e l'ho ritrovato su canale 5. Mi sono fermata a guardarlo di nuovo. A distanza di tempo le emozioni sono state esattamente le stesse: la consapevolezza che qualunque cosa ti accada nella vita avere degli amici intorno ti consente di non sprofondare.
Allora la mia vita era diversa, e avevo un'amica che mi era stata vicina nei momenti difficili dei miei precedenti anni. Avevamo affrontato insieme il suo divorzio, le mie varie peripezie sentimentali, le solitudini, lo studio, i concorsi, i primi lavori, le trasferte nei posti più improbabili, la morte dei nostri padri.
Quando ho visto la prima volta questo film avevo la consapevolezza di non avere molti amici, e quelli su cui credevo di poter contare erano davvero pochi. Ero convinta però che quell'amica in particolare fosse una certezza nella mia vita. E invece è scomparsa da circa un anno, così, senza neanche una ragione, senza darmi una spiegazione, senza neanche accusarmi di aver fatto qualche atroce errore da dover espiare. E' sparita così, proprio come un uomo quando decide di lasciarti, senza il coraggio di darti neanche un motivo che ti consenta di rassegnarti alla perdita. Anzi, è ancora più difficile, perchè di un'amica ti fidavi incondizionatamente, le avevi raccontato quello che non avresti confidato neanche a te stessa. E' un tradimento difficile da digerire.
Dall'eremo all'outing, bel salto, non c'è che dire!

martedì 2 giugno 2009

Eremi


Rio Bo

Tre casettine

dai tetti aguzzi,

un verde praticello,

un esiguo ruscello: Rio Bo,

un vigile cipresso.

Microscopico paese, è vero,

paese da nulla, ma però...

c'è sempre di sopra una stella,

una grande, magnifica stella,

che a un dipresso...

occhieggia con la punta del cipresso

di Rio Bo.

Una stella innamorata!

Chi sa

se nemmeno ce l'ha

una grande città.

Aldo Palazzeschi



A volte bisogna allontanarsi dal rumore, dalle tensioni, dalle polemiche, dall'impegno e perdersi dietro ad una stella innamorata.